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PAURA DELLA DONNA O PAURA DELLA MORTE?

“Ciò che si è definito ‘femminismo’ nelle nostre società moderne non fa altro che riconoscere definitivamente la preponderanza e il primato dei valori maschili, sia pure come caricatura. Tutto al contrario, si dovrebbe trattare di un mondo in cui la socializzazione e la specializzazione non strapperebbero più a ogni anima la sua individualità, la sua percezione spontanea della vita delle cose e del senso religioso della bellezza degli esseri: un mondo in cui l’amore dovrebbe precedere ogni conoscenza e in cui il senso della morte non sarebbe che la nostalgia della resurrezione. Faust l’annuncia come mistero di salvezza compiuto dall’Eterno Femminino (das Ewig-Weibliche), perché, per ricevere un consenso fiducioso, non può provenire da altri l’appello imperioso: ‘muori e divieni’”. (Henry Corbin, La Sophia eterna, 1953, pag. 78).

La donna in quanto tale non esiste. Eppure, il discorso occidentale ha sempre attribuito alla donna il male, il peccato, l’incesto e tutto ciò che può suscitare paura. Anche il discorso dell’Islam – non il suo testo, la cui lettura è ancora da compiere – partecipa del discorso occidentale, nella misura in cui abbonda di luoghi comuni intorno alle donne come veicoli di seduzione del maligno. E non basta umanizzare le donne, far sì che divengano “soggetti”, anziché “oggetti”, come propugnavano i movimenti femministi, per dissipare la paura delle donne, che Aristotele escludeva dall’umanità perché non paragonabili agli uomini, in quanto non compierebbero l’economia del sangue. E innalzare le donne a un ruolo divino a cosa serve se non a esorcizzarne la presunta forza di attrazione fatale?

“Muori e divieni”, allora, l’appello imperioso consentito alle rappresentanti dell’Eterno Femminino, mette d’accordo l’ideologia illuministico romantica con il richiamo delle 72 vergini che attendono il martire musulmano in paradiso. Bel modo di neutralizzare la paura della morte e la paura della donna in un colpo solo. Ma neutralizzare non vuol dire dissipare.

One Comment

  • Giulia Tognetti

    12 Dicembre 2016 at 21:38

    Paura dell’uomo non della donna. Paura non della morte ma della vita….. la vita nella sua manifestazione quotidiana e nel suo valore più profondo……Oggi conosciamo quanta violenza esiste rivolta alle donne…quante di loro cedono di fronte all’arroganza maschile.E meno male che le donne si muovono e si fanno sentire
    Danno voce ai valori di pari dignità , di pari opportunità e questo, partendo dal dato reale, è ciò di cui abbiamo bisogno oggi …. La bellezza nell’arte, il senso religioso . la ricerca spirituale sono risposte ancora non esaustive nelle comunità contemporanee caratterizzate da forte diseguaglianze e conflitti prodotti certamente non dalle donne………. Tutti elementi che fanno riflettere sull’attuale condizione del genere umano .